BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1 & 2 (SAMMLUNG)

 

BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1 & 2

HAUS BERMANN ZIGARETTENFABRIK - Dresda (1932)

"Bergmanns - Bunte - Bücher 1 & 2" (1932) non sono solo un omaggio al cinema dell'epoca, ma anche un affascinante viaggio attraverso il mondo dello spettacolo e della cultura degli anni '30. Pubblicati dalla Haus Bergmann Zigarettenfabrik di Dresda, questi album raccolgono le straordinarie caricature di Walter Trier, il cui tratto ironico e vivace riesce a immortalare non solo celebri attori, ma anche sportivi, clown, musicisti e altre figure emblematiche del tempo. Le serie dedicate al cinema offrono un tributo visivo a venti icone nel primo album e a dieci nel secondo, con volti indimenticabili come Marlene Dietrich, Greta Garbo, Charlie Chaplin e Heinz Rühmann, tutti caratterizzati dalle esagerazioni stilistiche tipiche di Trier. Oltre agli attori, queste opere celebrano altri protagonisti del mondo dello spettacolo, regalando una panoramica completa della scena artistica e culturale di quegli anni. Questi volumi non sono solo un piacere per gli appassionati di cinema e collezionismo, ma anche preziosi documenti storici che catturano l’atmosfera visiva dell’epoca. Nel video, le due serie cinematografiche emergono in tutta la loro bellezza, mettendo in risalto il talento di Trier e la maestria grafica di questi album. Perfetti per chi ama il fascino vintage e le rappresentazioni artistiche senza tempo.

BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1

1. EMMIL JANNINGS 2. MARLENE DIETRICH 3. GRETA GARBO 4. HANS MOSER 5. DOLLY HAAS 6. OTTO WALLBURG 7. ALBERT BASSERMANN 8. ANNY ONDRA 9. ADELE SANDROCK 10. WILLY FRITSCH 11. HEINRICH GEORGE 12. RICHARD TAUBER 13. BUSTER KEATON 14. LILIAN HARVEY 15. FRITZ KORTNER 16. ELISABETH BERGNER 17. MAURICE CHEVALIER 18. HANS ALBERS 19. CHARLIE CHAPLIN 20. PALL ENBERG

BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 1

BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2

1. MARIA PAUDLER 2. RALPH ARTHUR ROBERTS 3. LUDWIG MANFRED LOMMEL 4. HENNY PORTEN 5. MAGDA SCHNEIDER 6. HEINX RÜHMANN 7. MAX ADALBERT 8. MAX HANSEN 9. MAX EHRLICH 10. FELIX BRESSART

BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2
BERGMANNS - BUNTE - BÜCHER 2

WALTER TRIER

Maestro dell’illustrazione tra satira, libri per l’infanzia e impegno politico

Walter Trier, nato il 25 giugno 1890 a Praga in una famiglia ebraico‐tedesca della borghesia cittadina, si forma artisticamente in due capitali dell’arte visiva: prima alla Scuola Industriale di Belle Arti di Praga, poi, dal 1906, all’Accademia Reale di Belle Arti di Monaco, dove studia con maestri come Franz von Stuck ed Erwin Knirr. A soli vent’anni, attratto dal fermento culturale e dalle riviste satiriche, si trasferisce a Berlino, che diventerà teatro delle sue prime sperimentazioni come caricaturista e illustratore.

Nel 1909 le sue vignette comparse su Simplicissimus e Jugend attirano l’attenzione di Otto Eysler, direttore di Lustige Blätter, che lo ingaggia per produrre vignette e brevi caricature di sorprendente efficacia. Tra il 1910 e i primi anni Venti, Trier diventa una firma fissa non solo su Lustige Blätter, ma anche sulla Berliner Illustrirte Zeitung, sull’Uhu e su altre testate di richiamo, dove i tratti sintetici, il gioco di contrasti e l’umorismo visivo lo rendono uno degli illustratori più richiesti di Germania.

Nel 1929 avviene l’incontro decisivo con lo scrittore Erich Kästner: a Trier viene affidata l’illustrazione di Emil und die Detektive (Emil e i detective), un successo immediato che lo lega a Kästner per anni. Alla stessa epoca risalgono le iconiche copertine per la neonata rivista Lilliput, per la quale Trier disegnerà fino al 1949 un piccolo schema ricorrente – un uomo, una donna e un cane nero – declinato in contesti sempre diversi e sempre capaci di mescolare leggerezza ed eleganza grafica. Il cane, si dice, era il suo compagno di vita, investito da un tram e immortalato da Trier in quelle silhouttes semplificate che diventarono il marchio di fabbrica di Lilliput.

Con l’avvento del nazismo, la produzione satirica di Trier – apertamente antifascista – viene osteggiata e dichiarata “degenerata”. Nel 1936 Walter e la moglie Helene emigrano a Londra, dove la sua ironia trova nuova linfa nella rivista Liliput (gemella inglese di Lilliput) e in una vivace collaborazione con il Ministry of Information: nelle settimane buie della guerra, le sue brochure e i suoi volantini anti‐nazisti contribuiscono al morale della popolazione, con un tratto semplice ma affilato come un bisturi.

Nel dopoguerra, dopo aver ottenuto la cittadinanza britannica (1947), Trier si trasferisce in Canada per avvicinarsi alla figlia Margaret, che vive a Toronto. Qui continua a lavorare per committenti locali, tra i quali spiccava Canada Packers, ma soprattutto espone: nel 1951, la University of Toronto dedica una mostra alle sue opere a olio e ad acquerello, un tributo a un talento che va ben oltre il fumetto e l’illustrazione editoriale.

L’eredità artistica di Walter Trier è straordinariamente variegata:

Illustrazioni per l’infanzia: Emil und die Detektive, Das doppelte Lottchen (Lisa e Lottie), The Flying Classroom.

Copertine e vignette da collezione: oltre 150 cover per Lilliput, pagine satiriche per Simplicissimus, Jugend e Lustige Blätter.

Murales e scenografie: dagli affreschi del Kabarett der Komiker a Berlino alle decorazioni per la sala da gioco dello SS Bremen, fino ai set teatrali per opere come “La sposa venduta” di Smetana.

Il tratto di Trier si riconosce nella capacità di fondere eleganza grafica, humour contagioso e immediatezza comunicativa. I suoi disegni non sacrificano mai la leggibilità, ma sanno sorprendere con dettagli ironici e accenti di malinconia, riflettendo un’epoca turbolenta in cui l’arte visiva diventava specchio e anticorpo contro derive autoritarie.

Anche oggi, le immagini di Walter Trier continuano a vivere: nelle riedizioni dei classici di Kästner, nelle raccolte di “tobacciana” (le sue cigarette cards sono ormai pezzi di pregio), nelle mostre dedicate alla grafica del primo Novecento. Il suo insegnamento rimane un invito a usare la penna e il pennello come strumenti di indipendenza intellettuale: nella leggerezza del segno, Trier sapeva sempre disegnare una verità che parla all’occhio e al cuore.

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