ASTA NIELSEN

 ASTA NIELSEN

VOM WERDEN DEUTSCHER FILMKUNST - DER STUMME FILM CIGARETTEN BILDERDIENST -  (1935)


Asta Nielsen: La Regina del Cinema Muto


Asta Nielsen, nata il 11 settembre 1881 a Copenaghen, Danimarca, è stata una delle più grandi attrici del cinema muto e una pioniera che ha ridefinito l’arte della recitazione sul grande schermo. Conosciuta per la sua straordinaria espressività e la capacità di trasmettere emozioni complesse senza parole, Nielsen è stata una figura chiave nella transizione dal teatro al cinema, diventando un’icona internazionale e un simbolo di modernità.
Infanzia e Primi Passi nel Teatro
Asta Nielsen nel 1910 circa (WIKIPEDIA)

Asta Sofia Amalie Nielsen crebbe in un contesto di difficoltà economiche in un quartiere operaio di Copenaghen. Suo padre, un fabbro, morì quando lei aveva solo 14 anni, e sua madre, una lavandaia, fece enormi sacrifici per sostenere la famiglia. Nonostante le avversità, Asta mostrò fin da giovane un talento naturale per la recitazione. A 18 anni, fu ammessa alla scuola di recitazione del Teatro Reale di Copenaghen, un’istituzione prestigiosa che le aprì le porte del mondo teatrale.
Iniziò la sua carriera come corista e attrice di ruoli minori, ma la sua presenza scenica unica, caratterizzata da una gestualità fluida e intensa, le permise di distinguersi rapidamente. Presto si esibì in teatri di tutta la Scandinavia, inclusi Svezia, Norvegia e Finlandia, guadagnandosi una solida reputazione come attrice teatrale. La sua capacità di incarnare personaggi complessi con autenticità e profondità attirò l’attenzione di registi e scrittori dell’epoca.
L’Ingresso nel Cinema e il Successo di Afgrunden
Nel 1910, lo scrittore norvegese Thomas Krag, colpito dalla sua performance teatrale, scrisse un copione cinematografico pensato appositamente per lei. Inizialmente, Asta Nielsen era scettica riguardo al cinema, che considerava un mezzo inferiore rispetto al teatro, un “gioco di ombre” privo della profondità dell’arte scenica. Tuttavia, grazie alle insistenze del regista Urban Gad, che in seguito divenne suo marito, accettò di recitare nel film Afgrunden (L’Abisso, 1910).
Afgrunden fu una svolta epocale. Il film, diretto da Gad, presentava Asta in un ruolo drammatico e sensuale, quello di una donna intrappolata in una relazione passionale e tragica. La sua recitazione, caratterizzata da un’intensità emotiva e da una gestualità naturalistica, si discostava radicalmente dallo stile melodrammatico tipico del teatro dell’epoca. In una celebre scena di danza, chiamata “gaucho dance”, Nielsen ipnotizzò il pubblico con la sua sensualità e autenticità, rompendo le convenzioni della recitazione rigida e artificiosa.
Il film fu un trionfo internazionale, proiettando la Danimarca al centro dell’industria cinematografica mondiale in un’epoca in cui il cinema muto stava ancora definendo la propria identità. Afgrunden non solo consacrò Asta Nielsen come la prima vera star del cinema, ma dimostrò anche il potenziale del mezzo cinematografico come forma d’arte capace di raccontare storie complesse e universali.
La Carriera in Germania e l’Icona Globale
Asta Nielsen in "Der Tod von Sevilla"
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Il successo di Afgrunden attirò l’attenzione della casa di produzione tedesca Projektions-AG Union (PAGU), che in seguito divenne la celebre UFA. Nel 1911, Asta Nielsen si trasferì a Berlino, dove iniziò una collaborazione prolifica con Urban Gad. La coppia produsse oltre 70 film, con Gad come regista e Nielsen come protagonista, consolidando la sua fama come la “diva del cinema muto”. Il suo primo film tedesco, Die Verräterin (1911), scatenò quella che i critici definirono la “febbre Asta Nielsen”, un fenomeno culturale che travolse l’Europa e non solo.
Asta Nielsen si distinse per la sua versatilità, interpretando ruoli che spaziavano da donne fatali a figure tragiche, da giovani ingenue a personaggi ribelli e moderni. Tra i suoi film più celebri ci sono Die Suffragette (1913), in cui interpretò una combattente per i diritti delle donne, e Die freudlose Gasse (1925), diretto da G.W. Pabst, un capolavoro del realismo cinematografico che anticipò il neorealismo. La sua capacità di incarnare donne forti, indipendenti e complesse sfidò gli stereotipi di genere dell’epoca, rendendola un’icona per il pubblico femminile.
Il suo volto espressivo, con occhi grandi e penetranti, divenne un simbolo universale. Le sue immagini erano ovunque: dai poster alle cartoline, fino ai rifugi dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale. Come scrisse un critico dell’epoca, “Asta Nielsen era conosciuta anche da chi non aveva mai aperto un libro”, diventando una delle prime star globali del cinema.
Innovazioni e Impatto Culturale
Busto di Asta Nielsen (Hamlet)
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Asta Nielsen non fu solo un’attrice, ma una pioniera che contribuì a plasmare il linguaggio del cinema. A differenza delle attrici teatrali che portavano sul grande schermo una recitazione esagerata, Nielsen sviluppò uno stile naturalistico, utilizzando espressioni sottili e movimenti corporei per comunicare emozioni profonde. Fu una delle prime a sfruttare il primo piano, permettendo alla cinepresa di catturare le sfumature del suo volto e trasformando il cinema muto in un’arte intima e potente.
Inoltre, Nielsen fu una delle prime attrici a prendere il controllo della propria carriera. Fondò la sua casa di produzione, Asta Films, per avere maggiore libertà creativa e finanziaria. Questo spirito imprenditoriale era raro per le donne dell’epoca e la rese un modello di emancipazione.
Vita Personale e Ultimi Anni

Card 675- JOSETTI FILM ALBUM N°3 - (1930s)


La vita personale di Asta Nielsen fu tanto intensa quanto la sua carriera. Sposò Urban Gad nel 1912, ma il matrimonio finì nel 1918. Ebbe altre relazioni significative, tra cui un matrimonio con il norvegese Fredrik Wingaard e una lunga relazione con il regista russo Gregory Chmara. Ebbe una figlia, Jesta, nata fuori dal matrimonio nel 1901, un fatto che tenne nascosto per proteggere la sua carriera.
Con l’avvento del cinema sonoro negli anni ’30, Nielsen si ritirò gradualmente dalle scene, non sentendosi a suo agio con il nuovo mezzo. Il suo ultimo film fu Unmögliche Liebe (1932), girato in Germania. Durante la Seconda Guerra Mondiale, tornò in Danimarca, dove visse in modo più riservato, dedicandosi alla pittura e alla scrittura. La sua autobiografia, Den tiende muse (La decima musa, 1945-1946), offre uno sguardo intimo sulla sua vita e sul mondo del cinema muto.
Asta Nielsen morì il 24 maggio 1972 a Copenaghen, all’età di 90 anni. Lasciò un’eredità indelebile come una delle prime e più influenti star del cinema, una donna che con il suo talento e la sua visione ha contribuito a definire il cinema come lo conosciamo oggi.
Eredità e Riconoscimenti
Asta Nielsen in "Das Feuer"

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L’impatto di Asta Nielsen sul cinema è incalcolabile. È considerata una delle prime attrici a portare autenticità e profondità psicologica alla recitazione cinematografica, influenzando generazioni di attori e registi. Il suo lavoro è stato riscoperto e celebrato in retrospettive e festival cinematografici, come quelli organizzati dalla Cineteca di Bologna o dal MoMA di New York.
In Danimarca, il suo contributo è onorato attraverso il Premio Asta Nielsen, assegnato a personalità del cinema che incarnano il suo spirito innovativo. La sua influenza si estende oltre il cinema, ispirando studi sul ruolo delle donne nell’industria cinematografica e sulla rappresentazione di genere nei media.
Asta Nielsen non è stata solo una star, ma una forza rivoluzionaria che ha dimostrato il potere del cinema come arte universale, capace di parlare al cuore di milioni di persone senza bisogno di parole.








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